Giornata mondiale del diabete: le iniziative del Ministero della Salute. L’Oms avverte: dal 1980 quadruplicati i malati
In Italia, in base ai dati ISTAT, nel 2016 si è stimata una prevalenza del diabete noto pari al 5,3% pari a oltre 3 milioni di persone.
Il diabete mellito di tipo 1 (detto anche diabete immuno-mediato, rappresenta circa il 10% dei casi) mentre il diabete mellito di tipo 2 (detto anche diabete non immuno-mediato o dell’adulto, circa il 90% dei casi).
Si distinguono per:
eziopatogenesi, età di insorgenza, sintomatologia di esordio e
strategie terapeutiche.
Il tipo 1 non è prevenibile, il tipo 2 si può prevenire.
L’insorgenza del diabete di tipo 2, è correlata alla presenza, oltre che di fattori ereditari, anche di fattori di rischio quali: l’obesità e il sovrappeso, la sedentarietà, lo scarso consumo di frutta e verdura, l’abuso di alcol, il fumo di tabacco e le diseguaglianze socio-economiche.
Pertanto, mentre il diabete di tipo 2 è in parte prevenibile modificando gli stili di vita delle persone a rischio, particolarmente per quel che riguarda la nutrizione e l’attività fisica, il diabete di tipo 1 non può essere prevenuto, in quanto sono ancora poco chiari i fattori di rischio che interagiscono con la predisposizione genetica scatenando la reazione autoimmunitaria.